Didattica meteo: cosa è e come si forma il vento di Foehn
Temperature impazzite, 18°C in piena notte sulla riviera di Levante e di Ponente a fine febbraio.
Cosa sta succedendo?
Questa volta non si può dare la colpa ai cambiamenti climatici, in quanto questo rialzo termico è del tutto temporaneo, normale, naturale e fisicamente dimostrabile.
Il protagonista in questione che ha fatto schizzare le temperature è il vento di Foehn (vento di favonio).
Prendiamo come esempio la Liguria per il momento.
La sua genesi è legata all'incontro di una corrente d'aria (vento da Nord) con un ostacolo, come una catena montuosa (in questo caso l'Appennino). Inizialmente la corrente si vede costretta a risalire di quota prima di discendere sul versante opposto. Durante la salita, l'aria si raffredda mentre si sposta verso altitudini superiori e, se presente una quantità sufficiente di vapore acqueo, si creano nuvole. Questo fenomeno caratterizza la parte della montagna esposta al vento ed è noto come Stau.
Raggiunta la vetta delle montagne, la massa d'aria perde la sua umidità e "scivola" lungo i pendii (verso mare nel nostro caso), riscaldandosi grazie alla compressione adiabatica. In questa fase si si verifica un riscaldamento dell'aria decisamente più rapido rispetto al raffreddamento in salita verificatosi sul versante opposto. Ne deriva che quando l'aria giunge a valle, la sua temperatura è notevolmente superiore a quella che aveva all'inizio dell'ascesa. Per dare un'idea degli effetti del Foehn, consideriamo che la temperatura aumenta di circa 10 gradi ogni 1.000 metri di discesa.
Compressione adiabatica: brusco aumento della pressione = aumento della temperatura
Ecco spiegato come mai questa notte la temperatura su molte aree costiere liguri non è mai scesa sotto i 16°C. Se invece ci trovassimo a Bologna o a Rimini il vento di Foehn si avrebbe con i venti da Sud-Ovest, in quanto la città è posizionata sul lato opposto dell'Appennino, in queste zone assume il nome di Garbino. E in Liguria con il vento da Sud-Ovest invece avremmo l'effetto STAU.
